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Mario Lodi: partiamo dal bambino

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chi è

Mario Lodi (1922 – 2014), esponente italiano dell’attivismo pedagogico che ha come origine lo strutturalismo del filosofo americano John Dewey, è tra gli insegnanti e pedagogisti più importanti e illuminati del XX secolo. Sempre nel ‘900 in Italia citiamo Maria Montessori, Maria Boschetti Alberti, Rosa Agazzi, Don Milani, Alberto Manzi e molti altri.

La pedagogia attiva è puerocentrica e l’insegnante è colui che aiuta il bambino nel processo di scoperta restituendo all’infanzia l’importanza che le era stata negata. Inoltre, l’educatore, a seconda dei bisogni e degli interessi del bambino, personalizza il suo insegnamento, fa della scuola un percorso di vita non estraneo alla vita stessa. In questo modo i laboratori proposti sono sempre calati nella realtà (Mario Lodi e la Cooperazione Educativa), riportando le scoperte per quanto riguarda l’apprendimento e lo sviluppo nella ricerca psicologia.

Articoli su Mario Lodi

Tratto da: La "lezione" del maestro Lodi è destinata a finire? IlSussidiario.net - Giorgio Chiosso - martedì 4 marzo 2014
In aula, con i suoi bambini – ha sempre voluto fare il maestro nella sua terra cremonese – Lodi è stato, inoltre, un didatta innovatore che ha ricercato vie nuove nel campo dell’apprendimento. La sua tesi è che i maestri per insegnare bene, come egli stesso ha spesso ricordato, devono imparare "dagli allievi, osservandoli, seguendoli, lasciandoli esprimere". Insieme ad altri maestri tra gli anni 50 e 70 partecipò alle iniziative del Movimento di Cooperazione Educativa, facendo conoscere in Italia le cosiddette "tecniche Freinet" (dal nome del loro ideatore, il pedagogista francese Célestin Freinet).
Lodi è stato, infine, anche un protagonista in prima linea nello sforzo di migliorare la scuola, vicino a don Milani (con cui fu per molti anni in relazione), senza mai cadere nella retorica di una certa sinistra permissivista e sindacalizzata.

Poco si è raccolto di quella stagione, molto purtroppo si è dissolto. La scuola italiana ha memoria corta, lasciando spesso cadere – più per indifferenza che per esplicita cattiva intenzione – ciò che potrebbe renderla più efficace. Si può, dunque, comprendere l’amarezza di Lodi quando, nell’ultima intervista rilasciata due anni orsono, in occasione del 90° compleanno, ha dichiarato che "non è nato il popolo che volevamo rieducare, così come non è nata la nuova scuola che avevamo in mente.
Se mi volto indietro, se penso al nostro lavoro di quei decenni, mi sembra tutto vanificato. Oggi prevale la scuola tradizionale, un modello competitivo che somministra nozioni e dà la linea".

Oggi prevalgono infatti obiettivi educativi molto lontani dalla pedagogia del maestro Lodi che rischiano di avvilire l’apprendimento in luoghi comuni standardizzati oggi di gran moda e denominati "competenze". Con Mario Lodi scompare anche uno degli ultimi maestri capaci di fare della propria professione un’opera d’arte, ultima espressione di una filiera di geniali insegnanti elementari che lungo tutto il secolo scorso ha realizzato le esperienze migliori della nostra pedagogia infantile. Senza scomodare Maria Montessori, Giuseppe Lombardo Radice e Maria Boschetti Alberti basta ricordare, oltre a Lodi e Manzi, anche Marco Agosti, Mario Mazza, Bruno Ciari, Alfredo Giunti, Giuseppe Tamagnini, Loris Malaguzzi, silenziosi artifici di pagine educative che sarebbe bene non dimenticare.

Elisa Chiari - Tratto da un articolo apparso su "Famiglia Cristiana n° 47 del 23 novembre 2008"
Da settant’anni osserva bambini nel tempo e vede più continuità che differenze: “Il mondo è diverso da allora, ma non sono convinto, da quel che vedo frequentandoli, che i bambini di sei anni abbiano esigenze troppo diverse da quelle di sempre. Semmai abbiamo un problema in più da fronteggiare, fatto di Tv e computer che scollano sempre più i bambini dalla vita reale per proiettarli in un eterno virtuale, insinuando in loro la convinzione che l’avere conti più dell’essere e del sapere”.

Citazioni

L’apprendimento parte dal bambino dal suo mondo, da ciò che conosce e gli è caro, quindi è necessario associare qualsiasi materia con la vita di tutti i giorni.

Fondamentale è la conoscenza del bambino perché non c’è processo educativo che sia avulso dalla realtà familiare.

Per approfondimenti citiamo alcuni Link su Mario Lodi

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[ Pubblicato on-line il 29 gennaio 2017 ]
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