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Alberto Manzi. L’ultima intervista al maestro di "Non è mai troppo tardi"

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Pubblicato il 28 gennaio 2013

Il maestro Alberto Manzi con la trasmissione televisiva "Non è mai troppo tardi" ha insegnato a leggere e a scrivere a molti italiani che non avevano la licenza elementare. Con grande intuito e capacità didattica ha saputo utilizzare al meglio il mezzo televisivo. Attraverso lo schermo ha parlato alle persone con profonda umanità, insegnando l’amore per la lingua e per la cultura. A scuola è stato un maestro innovativo e rispettoso delle singole diversità, creativo e anticonformista. Il video è un estratto dell’intervista curata da Roberto Farnè, regia di Luigi Zanolio, prodotta dal Dipartimento di Scienze dell’educazione dell’Università di Bologna.

Qualche frase estratta dal video

- Glielo potevo imporre ma l’imposizione non forma un concetto, questo è il punto. Se ti do un’informazione ti obbligo a ripeterla poi questa informazione te la dimentichi e non è una crescita intellettuale.

- Su ventisei ragazzi che avevo in classe io ce ne avevo quindici che avevano grossi problemi, però quattro ce ne avevano enormi. Quando nacque la storia delle schede, io dovevo dire che cosa erano questi ragazzi. E io dissi al direttore: ma non te lo scrivo! Perché io faccio una cosa che è relativa a questo momento ma questo documento rimane. E chi lo legge fra un anno dirà che questo ragazzo è un mentecatto o uno schizofrenico! Che gli facciamo! Ma perché lo devo bollare!
Punito! Quattro mesi senza stipendio.
La cosa buffa che l’anno successivo io le schede le dovevo fare, ma io non le ho fatte. Feci un timbro: Fa quel che può. Quel che non può, non fa. Un giudizio estremamente preciso, scientificamente esatto!
Fui denunciato alla procura della repubblica. Il giudice si mise a ridere e mi fa: maestro, ma lei glielo scrive col timbro, li prende in giro! Allora, il secondo anno, lo scrissi a mano!
Io vorrei vedere della gente che possa fare una valutazione quando ha dei bambini che hanno dei grossi problemi dentro una classe. Questa è la realtà e oggi i bambini hanno molti più problemi di quelli che ce avevano una volta. O eravamo stupidi noi e non li capivamo.

O sono cambiate le cose o è la scuola che crea i problemi ai bambini

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[ Pubblicato on-line il 24 marzo 2016 ]
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