Diventare musicoterapisti

"La musica è un linguaggio universale che inizia quando la parola è impotente." (Claude Debussy)

Fin dall’antichità la musica fa parte del nostro mondo emozionale. Tramite la musica comunichiamo i nostri stati d’animo e le nostre emozioni. Ma per alcuni la musica costituisce una risorsa in più. La musicoterapia è una pratica terapica che utilizza la musica, i suoni e il ritmo come supporto ai pazienti con particolari difficoltà cognitive e relazionali.

Grazie alla musicoterapia, il musicoterapista può mettere in atto dei trattamenti volti a favorire la comunicazione e le capacità relazionali dei pazienti. Ogni essere umano ha un vissuto, un insieme di ricordi, esperienze, profumi che ama, persone che conosce che forma la sua storia. Esiste per ognuno di noi anche una storia di voci che ricordiamo, di suoni che amiamo, di canzoni di parole che ci evocano ricordi il tutto forma la nostra Identità sonora.

La musica ha un valore terapeutico nel momento in cui l’incontro con un’altra persona, lo psicoterapista nel caso specifico, ci permette di riscoprire la nostra identità sonora.

Qual è il compito di un musicoterapista?

In un incontro di musicoterapia il terapeuta mette in gioco la propria identità sonora, le proprie conoscenze, il proprio vissuto per entrare in contatto con quelle del paziente in un rapporto dinamico, dove la musica diventa l’intermediario nella loro comunicazione.
Il bagaglio di abilità del musicoterapista deve essere ampio per entrare in contatto con il paziente aprendo con lui un canale di comunicazione intenzionale e personale, e per fare questo non sono sufficienti le conoscenze musicali, perché diventa determinante muoversi in modo interdisciplinare in vari campi di attuazione

Musicoterapia non è solo fare musica.

Che competenze deve avere un musicoterapista?

Come per un medico, anche il musicoterapista per esercitare la sua professione deve avere conoscenze multi disciplinari, di cui molte derivanti dal mondo della musica.

Alcuni esempi di competenze che un musicoterapista deve avere:

Psicologia musicale: indica la definizione degli aspetti psicologici e dei loro risvolti in un processo relazionale come quello tra musicoterapista e paziente. Saper valutare i comportamenti del soggetto "studiato" è importante per capire se è soggetto a patologie e a riconoscerle.Etnomusicologia: è lo studio di strumenti, del loro uso, esistenti in epoche anche precedenti la nostra che abbiano dei riflessi psicodinamici. Strumenti etnici fatti in materiali naturali, per esempio pelle animale al posto di pelle sintetica, hanno capacità di vibrare e di dare sensazioni tattili spesso più importanti di uno strumento moderno.Letteratura popolare infantile: spesso si rivela molto importante conoscere a fondo quell’insieme di ritornelli e filastrocche che hanno fatto parte integrante della crescita del bambino e che possono stimolare i ricordi di un adulto, permettendo un più facile contatto con lui. Pensiamo alle ninne nanne o alle sigle dei cartoni animati che vedevamo da piccoli, restano scolpiti nella memoria anche se in modo spesso inconscio!

Alcuni esempi presi nell’area medica:

• Psicologia generale.
• Psicopatologia.
• Anatomo-fisiologia (analisi degli organi e dei loro rispettivi processi biologici che concorrono alla percezione e alla restituzione del suono).

Oltre alle materie codificate molto importante per un musicoterapista è lo studio dell’espressione corporea come riflesso della struttura mentale, la capacità di leggere il linguaggio non verbale, il non detto, la gestualità del paziente che spesso si esprime di più tramite quello che non dice che non a parole.

Che rapporto c’è tra linguaggio non verbale e canto? Qual è il compito del musicoterapista?

Possono capitare pazienti incapaci di esprimersi attraverso l’uso della parola, e quindi non essere in grado di raccontare il proprio vissuto. Il musicoterapista è quella figura professionale che dovrebbe entrare in contatto con il soggetto facendolo sentire a proprio agio ed accolto fino a portarlo ad aprirsi. Alcuni pazienti possono riuscire a raccontare attraverso il canto quello che non riescono a raccontare attraverso il linguaggio convenzionale.

Questo passaggio è una conseguenza, un effetto del viaggio sonoro, dell’esperienza che il paziente sta vivendo e il canto diventa energia, un elemento che lo aiuta a dare forma al suo esprimersi, è un suo modo unico di verbalizzare. La verbalizzazione è un passaggio molto importante ma non è il solo scopo di un musicoterapista.

Lo strumento più importante del musicoterapista è la musica?  No!

Il musicoterapista consente al paziente di avere un suo spazio completamente libero, in cui esprimere tutto ciò che ha dentro, uno spazio in cui si sente accolto, compreso e accompagnato verso un obiettivo. Nella musicoterapia è essenziale la conoscenza musicale, ma è altrettanto importante avere nozioni di psicologia. A volte anche il semplice malessere o la ricerca di se stessi richiede un percorso che deve essere affrontato con le giuste competenze e il giusto carico emotivo. Il musicoterapista può accompagnare il paziente in questo grazie alle sue competenze psico-pedagogiche o riabilitative.

La musica è apprezzata e riconosciuta da tutti come fonte di benessere e di momenti piacevoli, essenziali alla salute di ogni individuo. In ogni momento, in ogni incontro, in ogni istante ognuno di noi può apportare qualcosa di nuovo nell’incontro con un musicoterapista. Che sia un semplice suono, una nuova canzone o un nuovo strumento la creatività consente di essere libero dagli schemi, di improvvisare, di arricchire con l’armonia e i colori un momento musicale e di varcare i confini dell’usuale attraverso l’inibizione. La musicoterapia diviene un mezzo di crescita e conoscenza basato sull’individualità e la soggettività, nonché sulla bellezza.

Alla fine cos’è un musicoterapista?

Il musicoterapista è un professionista specializzato nell’applicazione della musica e degli elementi musicali alle pratiche terapiche. Tramite la musicoterapia si mettono in atto dei processi che facilitano la comunicazione, l’interazione sociale e l’espressione ad altri del proprio mondo interiore.

Il musicoterapista deve essere in grado di instaurare un rapporto di sincera fiducia col paziente, per mantenere sempre attiva la sua partecipazione alle pratiche musicoterapiche che di volta in volta decideranno insieme di attuare.

La musicoterapia può essere sia attiva sia passiva:

Nel primo caso il paziente suona gli strumenti che il terapeuta gli mette a disposizione.Nel secondo caso al paziente viene chiesto unicamente di concentrarsi nell’ascolto della musica proposta dal terapeuta.

Per diventare musicoterapista bisogna acquisire la consapevolezza che questa professione, in continuo studio e divenire, si rileva particolarmente significativa come supporto terapico nei casi di autismo, di ritardo mentale, di disturbi dell’umore e della personalità e di disturbi del comportamento, nonché dell’alimentazione. 

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