Storia della musicoterapia

La Musicoterapia è un approccio terapeutico attraverso la musica. Il contatto con la persona avviene attraverso l’uso della musica o, in generale, del suono come strumento di comunicazione non-verbale.

Il termine Musicoterapia deriva da due concetti:

  • quello di musike legato alla rappresentazione dell’uomo in parola, suono e movimento;
  • quello di therapeia legato all’assistenza, cura e guarigione.

Le origini della Musicoterapia hanno radici lontane nel tempo, legate sia alla storia che anche al mito. Un fattore che accomunava le culture dell’antichità era che musica e medicina erano considerate una cosa sola. Le prime culture associavano allo stato di malattia la presenza di spiriti maligni che dovevano essere scacciati dal corpo e dalla mente del malato. Per farlo il sacerdote medico (lo sciamano) riteneva che:

  • il mondo fosse costituito secondo principi musicali;
  • la vita del cosmo e quella dell’uomo fossero dominate dal ritmo e dall’armonia.

Lo sciamano usava canzoni e melodie ritmiche accompagnate, spesso, dal suono di zucche vuote o tamburi percossi. La convinzione, in origine, era che la musica avesse un potere incantatorio sulla parte irrazionale dell’uomo, potere che procurava benessere e che, nei casi di malattia, poteva ricostituire l'armonia perduta.

La musica nella cultura ellenica

La cultura greca ha fatto un passo avanti perché ha posto la musica al centro della vita sociale e religiosa. I greci ritenevano che la musica fosse la medicina dell’anima. I ragazzi fin dalla più tenera età erano guidati nello studio della musica; un giovane oltre ad avere un aspetto fisico vigoroso doveva essere colto. Diversi filosofi classici hanno compiuto i primi studi di Musicoterapia studiando gli effetti della musica sulla psiche dell’uomo.

Platone, nella Repubblica, afferma che alcune melodie stimolano un certo stato d’animo e possono essere rilassanti, altre possono suscitare il lamento, alcuni gruppi di suoni hanno una funzione educativamente positiva mentre altri devono essere esclusi dall’educazione dei giovani.

Il pensiero platonico poggiava su cinque costanti:

  1. II mondo è costituito secondo principi musicali;
  2. La musica ha un potere incantatorio sulla parte irrazionale dell'Io;
  3. La vita intera dell'uomo è dominata dall'armonia e dal ritmo;
  4. Una giusta educazione musicale può garantire la formazione del carattere;
  5. La filosofia è l'espressione più alta della musica.

Anche Aristotele compì approfonditi studi di Musicoterapia, convinto che le arti del ritmo contribuissero a migliorare la calma interiore, la serenità e la morale. L’arte dei suoni ha un potere liberatorio alleviante e catartico, di purificazione di limitazione delle tensioni psichiche, ammettendo così l’utilità di tutti i generi di musica. Euripide, portando la musica sulla scena, la riconduceva all’inconscio, perché la riteneva cogliere i sentimenti nelle loro origini più profonde, astratte ed immutabili, creando moti nell’inconscio.

Pitagora è stato un altro studioso che ha dedicato molto tempo alla Musicoterapia, definendo alcuni orientamenti della musica:

  • Adattamento: la musica deve adattarsi alla personalità dell'individuo, nel contempo l'individuo deve saper lentamente adattarsi a musiche diverse e lontane dalla sua personalità accettandole.
  • Cambiamento: la musica può modificare lo stato d'animo profondo dell'individuo, consentendogli una maggiore accettazione di sé ed un maggiore uso delle proprie capacità e possibilità.
  • Purificazione: la musica può liberare l'anima e il corpo dalle tensioni giornaliere.

Oltre all’analisi delle teorie dei più importanti studiosi, un punto interessante per capire la concezione della musica nell’antichità è la sua presenza in vari miti famosi e gli effetti che le si attribuiscono:

  1. Orfeo che trascina i sassi, le piante e le belve con il suo canto;
  2. Anfione che costruì le mura di Tebe con la sua musica;
  3. Arione che con il suo canto evocò i delfini che lo salvarono dalla morte.

In tutte le leggende si può notare la capacità della musica di agire sulla vita dell’uomo come se fosse un’entità dotata di una forza propria, quasi fisica.

L'evoluzione della "musicoterapia" in epoca moderna

I primi studi di Musicoterapia non sono limitati alla zona occidentale del pianeta, perché attorno al terzo millennio a.c. in Cina è stato scoperto il primo libro di medicina che era al contempo anche un libro di musica, dove veniva indicata la struttura simile alla scala pentatonica. Nella stessa epoca si sa che gli Arabi studiavano il flauto come mezzo terapeutico e lo usavano per curare i disturbi mentali.
Tornando in Europa, durante il medioevo, i depositari sia della scienza medica, sia della musica, erano i monaci. Significativo è l'esempio di Notker Balbulus, monaco, terapeuta e musicologo nell’Abbazia di San Gallo in Svizzera.
Una nota interessante della letteratura medioevale è contenuta nella Divina Commedia, quando il sommo Dante, nel Purgatorio, incontra il musico Casella, amico di giovinezza, che aveva intonato le sue canzoni, per ricordare l’effetto benefico che gli veniva dal suo canto scrive:

"... che mi solea quetar tutte mie voglie..."

(dove appare chiaro che agisce in lui qualche reminiscenza delle definizioni offerte dai teorici antichi dell’ethos esicastico).

Con il Rinascimento gli studi di Musicoterapia si evolvono, in Europa prende vigore l'influsso laico: nelle scuole di Salerno e Montpellier. Arnaldo da Villanova crea la nozione di ‘simpatia universale’, studiando i rapporti di vibrazione che si creano tra i corpi sonori, tra i quali quello umano.

Per avere il primo trattato ufficiale di Musicoterapia si deve però aspettare la prima metà del 1700, grazie al medico e musicista londinese Richard Brocklesby. Il volume fece il giro d’Europa sollevando interesse, ma anche scetticismo, in quanto la Musicoterapia era ancora ben lontana dall'essere riconosciuta come una scienza.
Karl Strumpf, in Germania, verso la fine del 1800 studiò la nozione di psicologia del suono e mise l'accento sull'impatto sonoro vissuto da chi ascolta la musica. Era la base degli studi della Musicoterapia moderna, che si differenza da quella antica perché non si basa più su nozioni empiriche o rituali, ma su studi scientificamente testabili, ovvero esperienze cliniche e biologiche solide.

Abbiamo dovuto attendere fino al XX secolo per poter veder nascere una vera attenzione per l’uso terapeutico della musica. Uno dei primi medici a capire la necessità di una conoscenza approfondita della Musicoterapia fu S. Porgeter che la applicò con successo nella cura di alcune tipologie di disturbi mentali. Il primo corso di musicoterapia si tenne nel 1919 presso la Columbia University e nel 1944, al Michigan State College, venne inaugurato il primo corso quadriennale per specialisti in tale disciplina.

In Italia i primi esperimenti di Musicoterapia vennero compiuti da Biagio Gioacchino Miraglia, psichiatra e poeta, nel Morotrofio di Aversa a partire dal 1843. Da allora ad oggi l’interesse per la Musicoterapia è in continuo aumento e numerosi sono i corsi, anche universitari, dedicati alla Musicoterapia ormai ritenuta una disciplina.

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La musicoterapia oggi

Oggi la musicoterapia è una disciplina utilizzata in tutto il mondo per portare benefici a persone con problematiche lievi di comportamento oppure più complesse e patologiche. Esistono percorsi differenti per diventare un professionista della Musicoterapia, che richiedono studio, passione, costanza e dedizione.

Il musicoterapista è una persona di grande sensibilità, disponibile nei confronti di persone con situazioni di disagio psico-fisico. Il lato umano della professione è di grande importanza perché la Musicoterapia utilizza la musica e i suoni a scopo riabilitativo, educativo e terapeutico a fronte di situazioni patologiche. Il suo obiettivo è migliorare la qualità della vita delle persone, sia dal punto di vista fisico, ma anche intellettuale e sociale.

La nostra scuola di Musicoterapia è attiva da oltre 10 anni sulla provincia di Vicenza ed ha formato decine di operatori musicoterapisti sul territorio. Se sei interessato al nostro corso di formazione professionale, contatta senza impegno la nostra segreteria.